
Regione Lazio – Incentivi per l’internazionalizzazione
17 Settembre 2019
L’innovazione al centro dello sviluppo
19 Settembre 2019Direzione futuro – 5 milioni per le tecnologie emergenti

IL Bando per tecnologie emergenti e 5G, gestito dal Mise, prevede una dotazione complessiva di 5 milioni di euro per la diffusione della banda ultra larga. Un’iniziativa dedicata all’utilizzo di tecnologie emergenti come la blockchain, l’Intelligenza Artificiale (AI) e Internet delle cose (IoT), innestate su infrastrutture di nuova generazione.
Con l’intento di selezionare progetti sperimentali e di ricerca applicata e trasferimento tecnologico, potrà essere concesso un finanziamento fino a un massimo dell’80% delle spese ammesse. L’importo per singolo progetto non potrà superare 1 milione di euro.
Il programma è diviso in due assi di intervento tra loro sinergici:
Asse I – Casa delle tecnologie emergenti
In quei Comuni già oggetto di sperimentazione di reti e servizi 5G potranno essere realizzate, attraverso proposte progettuali, le Case delle tecnologie emergenti, veri e propri centri di trasferimento tecnologico finalizzati a supportare progetti di ricerca e sperimentazione, a sostenere la creazione di startup e a favorire il trasferimento tecnologico verso le PMI.
Asse II – Progetti di ricerca e sviluppo
In questo caso saranno le pubbliche amministrazioni, gli Enti pubblici, le Agenzie, gli Enti di ricerca e le Università, che potranno candidarsi per la realizzazione di specifici progetti di sperimentazione e ricerca, attuati attraverso la cooperazione tra più soggetti, in collaborazione con gli operatori titolari di frequenze utilizzabili per il 5G. I progetti oggetto di finanziamento in questo asse dovranno avere caratteristiche di sostenibilità e replicabilità su tutto il territorio nazionale. È possibile la partecipazione di soggetti privati funzionali all’utilizzo di infrastrutture o servizi necessari all’attuazione del progetto.
L’infrastruttura 5G
La rete 5G è progettata per rivoluzionare il funzionamento della comunicazione tra dispositivi aumentando le performance, efficienza e sicurezza. È destinata a durare almeno 10 anni garantendo la continuità della propria capacità, pensando al mondo IoT e delle applicazioni multimediali. Opererà su tre bande di frequenze: quella che va dai 3,5 ai 3,7GHz (la stanno sperimentando con antenne pilota diverse città italiane), una banda attorno ai 700MHz ad oggi e per circa altri due anni non disponibile e occupata dal segnale TV, e una a 26GHz che sarà accesa tra la fine 2019 e l’inizio del 2020 per connettere dispositivi vicini tra loro (M2M) o per costruire ponti radio.
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